venerdì 17 settembre 2010

NUOVO CORSO DECOUPAGE SOTTOVETRO PER TUTTI !!! di Cinzia Defendi

DESCRIZIONE: In questo Corso vi aiuterò ad eseguire un Decoupage Sottovetro: potete scegliere il motivo che più vi aggrada e che più asseconda i vostri gusti, in base alle vostre abilità manuali.
Per fare il Decoupage sottovetro, è necessario lavorare completamente a rovescio rispetto al solito: anzichè partire dal fondo e poi procedere con i dettagli via via più particolareggiati, è necessario partire dai particolari in primo piano e poi procedere a ritroso per arrivare da ultimo al fondo.
Perciò bisogna partire dal ritaglio di carta ed incollarlo sotto la superficie da decorare, anzichè sopra. Ecco perché lo chiamiamo decoupage sotto-vetro.

Prima di procedere con l'incollaggio comunque è necessario pulire bene la superficie del vetro con un detersivo sgrassante ed asciugarla con un panno che non lasci pelucchi. A questo punto assemblate i ritagli dietro al piatto per rendervi conto della composizione.


Qui ho scelto un esempio di Decoupage sottovetro prendendo l'immagine della "Madonna del prato, con Santo Bambino e san Giovannino" di Raffaello Sanzio.

DESTINATARI: per tutti! Ho ideato questo Corso sia per adulti che per bambine/i o ragazze/i che intendono approfondire la propria conoscenza incuriositi dalle possibilità di questa Tecnica ed esercitarsi. Per chi vuole impiegare il suo Tempo Libero in un'attività culturale!

DOVE: a Milano, in un ambiente calmo e appagante, dove poter scambiare delle chiacchiere rilassanti, favorirà lo scambio culturale fra i vari partecipanti.

OCCORRENTE: per la realizzazione di un bellissimo piatto di decoupage sottovetro serve 1 piatto in vetro della forma desiderata, 1 colla da decoupage 80 ml, 1 carta di riso, colore acrilico oro o argento per il bordo e un pennello sintetico, 1 spugnetta o tampone spugna, vernice finale protettiva e lavabile; altre spiegazioni dettagliate per l'esecuzione del lavoro vi saranno date all'atto dell'iscrizione.

DURATA: due incontri da due ore con prenotazione.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI TELEFONARE AL n°02-70106847 oppure n°329-5954901.

venerdì 21 maggio 2010

ARTE DA ... PORTARE di Cinzia Defendi: borse dipinte a mano.

Prima scelgo la borsa da dipingere ... il modello, il formato, il colore, lo spazio per dipingere e già immagino il motivo:

Poi cerco il motivo definitivo e decido il colore adatto dipingendo direttamente sulla borsa a mano libera con un nuovissimo tipo di colori resistenti all'acqua (pioggia) e resistenti nel caso di sfregamento.
Ed ecco la nuova creazione:

Qui Farfalla stilizzata, tipo tatoo, colore blu su borsa bianca pitonata tipo bauletto.
UNA BORSA UNICA E PERSONALIZZATA !!!
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D I S P O N I B I L E

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venerdì 12 marzo 2010

LA "NERINA" !!! RITRATTO DI UNA GATTA INDIMENTICABILE !!! (Cinzia Defendi)


Questa gattina con il suo affetto ha lasciato il segno nella Famiglia che la ospitava ... tanto che, quando all'improvviso mancò ... ci si accorse che serviva un bel RITRATTO per tener sempre quel suo musetto per casa.













Ed ecco che, studiando le foto un po' sfuocate, sono riuscita a immortalare quel suo sguardo dolce di gattina ...

UN BEL RITRATTO PUO' ANCHE .... RINCUORARE !!!

sabato 6 marzo 2010

OMAGGIO PER 535° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI MICHELANGELO ( 6 marzo 1475 ): RITRATTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'"- SQUARE SHADERS DI CINZIA DEFENDI


Ecco il ritratto del volto della Madonna, della Pietà del Michelangelo, che ho dipinto a mano in Tecnica Square Shaders su piastra ovale di porcellana.



COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:

clicca sulle immagini per ingrandirle!

RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.

La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise di eseguire.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....

LA PIETA' DEL MICHELANGELO: STUDIO PER IL RITRATTO DELLA MADONNA DI CINZIA DEFENDI.

SUBLIME !!!

La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che è anche uno dei più grandi "contenitori" di opere d'arte di tutta la terra.

OSSERVIAMO I MERAVIGLIOSI DETTAGLI !!!


COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:

clicca sull'immagine per ingrandire!


RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.

La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....


E ORA LE INFORMAZIONI SULL'OPERA:
Michelangelo, a 22 anni, realizza una Pietà marmorea per la Chiesa di Santa Petronilla a Roma su commissione del cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas.
La realizza fra il 1498 e il 1499, anche se sembra si sia procurato il marmo ( di Carrara) già nel 1497.
La scultura è alta 174 cm, larga 195 cm e profonda 69 cm. Infatti questa poca profondità ci dice che questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari ( come la definizione della muscolatura, i panneggi, ecc.) importantissimi.
Il dinamismo e la morbidezza delle linee, la resa plastica delle forme corporee e delle pieghe di tessuti, fanno della scultura uno dei capolavori del genio michelangiolesco.

La figura rappresenta la Madonna che tiene sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Maria in quest'Opera è «l’archetipo della donna che è creatrice della vita e insieme custode della morte» (C. de Tolnay).
La Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico;essa sorregge il figlio con la mano destra sotto il braccio di lui lasciato andare; nelle mani di Gesù sono perfettamente visibili i buchi della croce.

La pietà non narra il dolore della madre, non mostra lo strazio del corpo martoriato di Cristo: l'una e l'altro, la vita e la morte, riuniti insieme, raggiungendo la “perfezione” divina. Si spiega così la forma piramidale che, dalla larghezza della base salendo a spirale, conduce al vertice, quindi all'unità, nella testa della Vergine.
Lo spessore relativamente piccolo, rispetto alla larghezza e all'altezza, significa che lo spettatore è costretto a percepire il gruppo statuario come un rilievo addossato a un piano ideale di fondo. Il punto di vista di Michelangelo, è sempre, perciò, uno solo: quello frontale.
Le pieghe sovrabbondanti della veste, hanno lo scopo di far risaltare maggiormente, per contrasto, la bellezza, la ricercatezza alessandrina del corpo nudo, e di dare un senso avvolgente a tutta la composizione. Questo ampio panneggio della Madonna è in contrasto con il corpo levigato di Gesù. La perfezione di questo e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale.
Perciò, a chi gli faceva osservare l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, Michelangelo poteva replicare di aver voluto rendere la castità di lei. Nella Pietà non vi è edonismo, cioè la bellezza goduta di se per se stessa; vi è invece il senso più profondo del neoplatonismo e del classicismo fiorentino: l'idea è compiutamente espressa, le forme sono perciò totalmente finite.
L'estrema levigatezza della superficie marmorea conferisce un effetto mimetico straordinario, paragonato da Vasari ad un miracolo.

I due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.

Il corpo di Gesù, splendidamente scolpito nel marmo lucido, appare talmente morbido e fluente da fare comprendere che è appena morto, quasi ancora pervaso dal sangue dentro le vene, come un ultimo anelito di sfuggevole vita, la posizione delle braccia e delle gambe esprime appieno questo concetto di trapasso ideale. Il corpo è risanato dal supplizio subito, quasi che le sue ferite si fossero riemarginate miracolosamente per celebrare una nuova nascita interiore. Solo un graffio, sul pettosolo qualche insignificante ferita sugli arti,quasi a voler ridimensionale la crudeltà delle atrocità subite riconducendole in un pensiero più ampio di redenzione e resurrezione, in un concetto di umanismo intellettuale positivo e sacralmente solenne.
Il volto di Cristo è, come il corpo, bellissimo e rilassato, tanto da sembrare addormentato, è sereno. Lui ha perdonato. Lui ha compiuto il destino per cui ha vissuto tutta la vita.
Maria non guarda il volto del figlio, o il suo corpo esanime. Maria abbassa lo sguardo e guarda dentro di se, ripensando forse alla loro vita.

La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.

L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.

La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.

Si dice che Michelangelo non avesse un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.

La Pietà è raffinatamente levigata e perfetta sotto l’aspetto formale nella sua pacata espressione di raccolto dolore. È un dolore composto, intimo, espresso dal dolce volto della Vergine, che indica insieme alla compassione verso il Figlio morto la rassegnazione alla volontà divina. È l’unica opera firmata di Michelangelo, firma che testimonia la contentezza per il risultato raggiunto con amorosa fatica e la consapevolezza di essere il primo scultore di Roma (e del mondo). La “giovinezza” del volto della Vergine nei confronti della maturità del Figlio ha una spiegazione teologica in quanto simbolo dell’immacolatezza della Madre di Dio non corrotta da peccato alcuno.



Altre interpretazioni:
È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presenti.

Le Madonne in genere raffigurate da Michelangelo sono prive del sorriso e della naturale tenerezza verso il figlio. Hanno un volto serio, meditabondo e muto. Può darsi che ciò sia dipeso dal fatto che l’artista, rimasto orfano di madre in giovane età, abbia molto sofferto.
Michelangelo Buonarrotti, nato il 6 marzo 1475 a Caprese nel Casentino, secondo di cinque fratelli, fu dato in balia alla moglie di uno scalpellino di Settignano. Sua madre Francesca morì nel 1481. Suo padre Ludovico presto si risposò e riprese il figlio a 11 anni.La precoce scomparsa della madre contribuì forse alla formazione del suo carattere serio e malinconico e al suo modo di raffigurare la Madonna priva di tenerezza materna verso il Bambino Gesù, tenerezza che egli non aveva potuto sperimentare nella sua infanzia. Nelle sue Madonne infatti la madre ha un volto serio, meditabondo e muto (come nella Pietà), non stabilisce un rapporto affettuoso col figlio, manca un qualsiasi accenno al sorriso, il suo sguardo è distante e lontano.


Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.

Il tema deve essere interpretato in chiave teologica. Cristo non è solo il figlio morto di una madre che lo contempla straziata, ma il corpo eucaristico che si offre ai fedeli durante la Santa Messa: la salda e monumentale figura di Maria rappresenta
la Chiesa e le sue ginocchia sono l’altare su cui si compie il sacrificio. Sul corpo di Cristo, dalla classica bellezza, non vi è alcuna traccia della sofferenza patita: questo dato, insieme ai delicati lineamenti della Madre, che non sono quelli di una
donna ormai avanti con gli anni (la sua perenne giovinezza è quella della Chiesa che continuamente si rinnova), sembrano rimandare a una dimensione senza tempo, in cui eternamente si ripete la morte e la resurrezione del Cristo, che sono stati lo strumento della salvezza dell’uomo.

«La Pietà consacrò la fama di Michelangelo, imponendolo senza rivali sulla scena artistica italiana. […]

La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che pure è uno dei più grandi contenitori di opere d'arte di tutta la terra.

lunedì 15 febbraio 2010

RITRATTO DI BAMBINA AFGHANA SU PORCELLANA IN SQUARE SHADERS DI CINZIA DEFENDI.



Ritratto di bambina afghana dipinto a mano su piatto di porcellana, in quadrati shader tecnica, un terzo fuoco.
I colori sono indelebili cotture varie con una risoluzione di 800 ° circa.

I MIEI CUORI DIPINTI PER SAN VALENTINO


Sono profumatori a forma di cuore adatti per ambienti, armadi ecc..
Lavabili, atossici, dipinti a mano con colori indelebili.

Sono personalizzabili con nomi e date e adatti a moltissime occasioni ...compleanni ...bomboniere ...

lunedì 8 febbraio 2010

PREZIOSA LAMPADA CON ROSE BLU DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI.

Questa bellissima lampada da tavolo è una lampada moderna che riproduce lo stile di vecchia lampada a petrolio di una volta.
Host unlimited photos at slide.com for FREE!
E'composta da una base in porcellana dipinta a mano, un supporto per la lampadina in ottone anticato e una stupenda campana di vetro soffiato opaco con decorazioni trasparenti.
Ho dipinto la base in porcellana bianca con piccoli bouquets di rose blu e foglioline al centro, in basso una cornice di rametti distesi ed incrociati di boccioli di roselline blu in miniatura, e un'altra cornice in alto di roselline, sempre in miniatura; filettatura in blu.

giovedì 4 febbraio 2010

LAVABO "ROSE ROSA SALMONE" di CINZIA DEFENDI









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PER I COORDINATI E I COMPLEMENTI D'ARREDO VISITA ANCHE IL MIO SITO LE ROSE ROSA DI CINZIA DEFENDI
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VISITA ANCHE:LE ROSE BLU DI CINZIA DEFENDI

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PER INFORMAZIONI VISITA ANCHE ARTE E CREATIVITA' di CINZIA DEFENDI

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VISITA ANCHE:CINZIA DEFENDI

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domenica 31 gennaio 2010

BOMBONIERA PERSONALIZZATA CON NOME PER LA CRESIMA

Ho dipinto a mano una bustina porta-biglietti o portapenne in porcellana come bomboniera per la Cresima di Roberto (23 ottobre 2004).
I colori sono sempre indelebili e lavabili: ho usato lustro blu in tecnica moderna, filettato in oro.
La bomboniera è personalizzata con il nome in oro così rimane il Ricordo per sempre.

Ho confezionato poi i sacchettini per i confetti con tulle e rete azzurra, roselline al centro con fiocco azzurro.

Una bellissima pergamena in miniatura con nome e data per completare il tutto.
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A TUTTI I CRESIMANDI: Felicitazioni ed auguri vivissimi!!! Vi giungano in questo bellissimo giorno i miei auguri più affettuosi. Il mio augurio è che questo Sacramento ti aiuti in ogni attimo della tua vita!!!
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Comunque una bomboniera così si può utilizzare per altre Cerimonie, dalla Comunione al Battesimo, e con questo filo d'oro è adatta anche per le Nozze d'Oro o 50°anniversario; cambiando la filettatura in argento andrà benissimo per il 25° anniversario di Matrimonio.

martedì 26 gennaio 2010

COPPIA DI ASCIUGAMANI "LEI - LUI" DIPINTI A MANO E PERSONALIZZATI .


Farfalle dipinte a mano su asciugamani di cotone in tela bianca; i colori indelebili e lavabili.
Questi asciugamani sono stati confezionati e dipinti a mano appositamente per i miei parenti che vivono a Perth, in Australia.
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PER INFORMAZIONI:
CINZIA DEFENDI su JIMDO

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ASCIUGAMANO PER "LEI" DIPINTO A MANO DI CINZIA DEFENDI.


Un asciugamano dedicato a LEI (si può anche specificare il nome) dipinto a mano con colori indelebili e lavabili, fissati a caldo.
Farfalla rossa con sfumature gialle e arancioni in gradazione e brillantini.
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PER ALTRE INFORMAZIONI:
FARFALLE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI

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lunedì 25 gennaio 2010

ASCIUGAMANO PER "LUI" DIPINTO A MANO DI CINZIA DEFENDI.


Un asciugamano dedicato a LUI (si può anche specificare il nome)con colori indelebili e lavabili, fissati a caldo.
Una farfalla blu con sfumature e brillantini.

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PER ALTRE INFORMAZIONI:
BORSE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI

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sabato 23 gennaio 2010

GIROCOLLO E BRACCIALETTO CON PERLE DI VETRO VERDE MUSCHIO SU FILO DI SETA E ORGANZA DI CINZIA DEFENDI.


Ecco un coordinato girocollo e braccialetto in verde muschio chiaro.
Il tutto è composto da perle di vetro, alcuni dipinte a mano, mezzi cristalli, perle con foglia d'oro di Murano, perle con foglia d'argento di Murano, separatori e pendenti dalle svariate forme simpatiche ed eleganti in materiale anallergico, filo di seta e filo d'organza color verde muschio.
All'interno del braccialetto c'è un filo elastico trasparente molto resistente.
Naturalmente è stato tutto da me ideato, composto e assemblato.
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ALTRE INFORMAZIONI IN GIOIELLI DI PORCELLANA E VETRO DI CINZIA DEFENDI

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sabato 16 gennaio 2010

LA MINIATURA... CHE PASSIONE!!! di Cinzia Defendi.


In proposito ... vale la pena spendere qualche parola sul termine "MINIATURA"!!!

MINIATURA: La parola miniatura deriva dal latino minium, nome dato a un pigmento colore rosso-arancione, che si usava appunto per ornare le iniziali dei manoscritti o per indicare un'immagine realizzata per decorare antichi manoscritti; nel periodo medievale viene detta anche "alluminatura", arte di illustrare e decorare graficamente i manoscritti, o "illuminatura" (in inglese e francese si usano infatti rispettivamente illumination e enluminure): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non è certo, infatti si dice anche che "alluminatura" rimandi invece all'allume, chiamato nel Medioevo lume, che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere lacche.

Si chiama "miniatura" qualsiasi dipinto di piccolo formato eseguito con minuzia di particolari.

Usata dagli Egizi (tecnica a colori ad acqua su fogli di papiro) accanto ai geroglifici nel Libro dei Morti e nei papiri magici, erotici e satirici.
Il mondo greco-romano (acquerello su pergamena) illustrò fin dal sec. II a.C. opere di letteratura e trattati scientifici, oltre ai manuali di disegni ornamentali e, dalla fine del sec. IV d.C., i testi biblici ed evangelici.
A Bisanzio...poi in Oriente...in Europa...(vedi storia della Miniatura)...
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Ciò che più interessa qui è la MINIATURA-RITRATTO.Dal 1460 con l'avvento dei libri stampati i miniatori di professione dovettero rivolgere le proprie attenzioni anche ad un nuovo tipo di produzione privata per oggetti da preghiera o semplicemnete di lusso. Tale tipo di miniatura generalmente consiste in medaglioncini di forma ovale o rettangolare posti sotto vetro, spesso preziosamente incorniciati al modo dei monili per essere appesi al collo. Potevano essere anche incastonati per abbellire scatole, tabacchiere o altri oggetti personali.
Così si sviluppò il genere della miniatura-ritratto, che venne eseguita dapprima a olio su lastre di rame o altro metallo, specialmente di rame ma anche argento e stagno.
Quasi tutti i maggiori pittori manieristi si dedicarono anche a tale genere, iniziando in Francia da Jean Clouet e da Lucas Horenbout, entrambi maestri dotati di tecnica sopraffina e capaci di rendere al meglio la psicologia del soggetto. Clouet si adoperò inoltre nel diffondere la tecnica degli smalti di Limoges che si andava perfezionando applicandola alla miniatura. Horenbout invece si sforzò di diffondere la miniatura ai livelli più alti della società inglese dipingendo addirittura la famiglia di Enrico VIII e qualche volta ricopiando i ritratti dagli appartamenti reali. Insegnò inoltre la tecnica della miniatura al pittore di corte Hans Holbein il quale a sua volte diede il via alla diffusione del genere nei territori tedeschi;
in Inghilterra, in Germania e nei Paesi Bassi profonda fu l'influenza della ritrattistica di Hans Holbein, di Lucas Cranach e poi di Antonie van Dyck.
In Italia invece le prime miniature si fanno risalire all'opera del Bronzino degli anni '40 del Cinquecento, ma anche al Parmigianino, il Barocci, Tintoretto e Carracci furono attribuite diverse miniature.
La massima fortuna della miniatura-ritratto, generalmente ad acquerello su avorio; tale novità deriva dalla sperimentata tecnica di pittura utilizzata sui coperchi dipinti delle tabacchiere molto diffuse a Venezia. La conseguenza immediata fu la riduzione della superficie pittorica dovuta non solo alla maggiore difficoltà di utilizzare l'acquerello sul nuovo medium, ma anche al crescente fascino per l'uso di dei ritratti a smalto generalmente più piccoli. Fu Rosalba Carriera la prima ad introdurre la miniatura su avorio nei piccoli ritratti trasportando realizzando la stessa vitalità ariosa e pittorica dei suoi personaggi su scala ridotta. Sebbene molto influente presso la corte di Luigi XV fu il trionfo del Rococò nel solco di Fragonard, Boucher e Watteau. L'uso del paesaggio in miniatura su oggettini di PORCELLANA si ebbe però per tutto il Settecento e nel periodo neoclassico (Giovanni Battista Lampi, Jean-Honoré Fragonard, Elisabet Vigée-Le Brun, J.-B. Huet, R. Cosway, H.F. Füger).

Anche durante il romanticismo rimase viva la moda del RITRATTO IN MINIATURA
(in Francia Jean-Baptiste Isabey e Lizinka-Aimée-Zoe de Mirbel; in Belgio la scuola di Bruxelles; in Inghilterra E. Miles; in Italia Pietro Bagatti Valsecchi).
La miniatura diventatò un consolidato passatempo e fino al 1760-70 la maggior parte dei miniaturisti non aveva alcun tipo di preparazione professionale. La tecnica era così diffusa nella società da rappresentare un'entrata sicura per i giovani artisti i quali si facevano conoscere presso gli aristocratici anche grazie ai ritratti su commissione dei loro cari, ma il diffondersi della fotografia dopo la metà dell'Ottocento ne soppiantò definitivamente l'uso.
E' fondamentale sottolineare che fu piuttosto il mutamento della società da aristocratica (di cui la miniatura era espressione) a borghese (affascinata dalla fotografia) a far tramontare definitivamente la miniatura.

Il ‘miniare’, creduto fatto storico esaurito dopo l’invenzione della stampa e dell’incisione,della fotografia, è comunque presente ai nostri giorni quasi come una "necessità" dell'artista contemporaneo.
Oggi siamo più consapevoli del "macrocosmo" in cui siamo inseriti, ma conosciamo anche di più il nostro "microcosmo" (e di entrambi non possediamo tutta la conoscenza) e quindi essendo nel "mezzo" possiamo avere diverse prospettive ... o "dal nostro piccolo" e allora creiamo opere grandi e grandissime come per dire che siamo protesi verso l'Infinito .... oppure come artisti creiamo opere in miniatura ( basti pensare al modellismo in scala, alle riproduzioni di ambienti in miniatura,...ecc.).

Ci siamo attorniati di figure in miniatura! Basta guardarci attorno: dalla figura di un piccolo paesaggio sulla bottiglia di acqua da tavola, ai vari loghi creati per distinguerci, ecc. ... perfino alle "MINIATURE" che compaiono anche qui su Blogger, le piccole immmagini accanto ai nostri Post elencati ...il tutto per "avere tutto più sotto controllo" .... ed anche per avere quella parvenza di poter dominare meglio
ciò che ci circonda ...

E oggi ci sono gli appassionati della Miniatura, che di questa fanno un'ARTE lavorando con passione.
L'Artista miniaturista contemporaneo è quasi come se volesse magnificare la grandiosità del Macrocosmo contemplandola in uno spazio piccolissimo, riproducendola nei dettagli.

E io mi pongo fra questi appassionati; con meticolosità e precisione ritraggo su supporto di porcellana persone o animali usando fotografie per meglio catturarne i dettagli nei minimi particolari.

domenica 10 gennaio 2010

FARFALLA DIPINTA A MANO SU BORSA BORDEAUX.



Questa farfalla è stata dipinta in argento e nero.
Tutte queste borse sono personalizzate e hanno il pregio di essere diverse una dall' altra.
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Una credenza popolare greco-romana considera la farfalla simbolo dell'anima che esce dal corpo.

Presso gli aztechi, si tratta dell'anima dei guerrieri caduti in battaglia ma anche un simbolo del fuoco e del sole.

Nei racconti irlandesi del ciclo mitologico, la dea sposa del dio Mider era stata trasformata in una pozza d'acqua dalla prima moglie del dio, gelosa di lei.

Dalla Pozza usci un bruco che si trasformò in una magnifica farfalla che gli dei protessero poiche aveva poteri miracolosi.

Il simbolismo è quello dell'anima liberata dall'involucro della materia.

Se nell'Occidente la farfalla è considerata sinonimo di leggerezza che sta per incostanza, fatuità, per la sua grazia in Giappone è l'emblema della donna e della Vergine, a causa farfalle raffigurano la felicità coniugale.

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sabato 2 gennaio 2010

ESEMPLARI DI BOXER DIPINTI A MANO PER SERVIZIO DA CAFFE' PERSONALIZZATO DI CINZIA DEFENDI.


UN RITRATTO DI UN CARO ANIMALE E' ANCHE UNA BELLA IDEA REGALO PER UNA PERSONA AMICA O PER UNA OCCASIONE SPECIALE.
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Per ogni domanda contattarmi telefonando al n°02 70106847 oppure al n°329 59549011;
mi potete anche scrivere al mio indirizzo e-mail cdefendi@libero.it
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ARCHEOASTRONOMIART: ARCHEOASTRONOMIA E ARTE SI FONDONO IN UN CORSO ALLO STUDIO D'ARTE DEFENDI CINZIA IN VIALE ORTLES 82, A MILANO.

Lo "Studio d'Arte Defendi Cinzia" organizza un corso base di Archeoastronomia unito all'Arte: la nuova Scienza delle Stell...